LE  COSTELLAZIONI  FAMILIARI

Le costellazioni familiari non sono specificatamente una psicoterapia, ma hanno le loro radici in vari orientamenti psicologici e psicoterapeutici, dalla psicoanalisi (Freud, Jung) allo psicodramma (Moreno), dalla psicoterapia della Gestalt (Perls) all’ipnosi Ericksoniana, dalla psicoterapia strategico-sistemica familiare (Palo Alto), alla PNL (Programmazione Neuro Linguistica).

Bert Hellinger, l’ideatore delle costellazioni familiari, nel 1980 pose le basi delle sue linee teoretiche e metodologiche in merito alle costellazioni familiari e sistemiche.

Lo seguì poco dopo Anne Schützenberger (Francia) che ideò una tecnica simile: “Sindrome degli Antenati”. Negli anni ’90, Doris e Lise Langlois, due psicoterapeute del Mental Research Institute di Palo Alto, misero a punto un’altra tecnica simile: la “Psicogenealogia”.

Secondo tutti questi studiosi, gli elementi teoretici che sono alla base della “terapia” sarebbero ripresi da numerose concezioni e pratiche sviluppate nell’ambito della psicologia applicata.

Essi ritengono che la vita di ognuno sarebbe condizionata da destini e sentimenti che non sarebbero veramente propri e personali; anche malattie gravi, il desiderio di morte e problemi sul lavoro potrebbero essere dovuti, secondo queste teorie, a “irretimenti” del sistema-famiglia, ovvero potrebbero essere portati alla luce attraverso il processo delle cosiddette “costellazioni familiari”.

Queste sono costituite da una “messa in scena”, riprodotta da “rappresentanti”, che in modo spontaneo ricreerebbero le inter-dipendenze esistenti tra i componenti di una famiglia o di un gruppo, permettendo in tal modo di evidenziare le dinamiche inconsce che produrrebbero sofferenza in molti aspetti della vita (relazioni affettive, relazioni professionali, rapporto con il denaro e con la salute).

Ciò che accade durante una rappresentazione familiare viene spiegato anche tramite altri approcci quali la teoria dei campi morfogenetici di Rupert Sheldrake, le sperimentazioni di Masaru Emoto sulla “memoria delle acque”, e i diversi stati di coscienza cui fa riferimento l’ipnosi eriksoniana. I fenomeni evidenziati dalla rappresentazione delle costellazioni familiari possono quindi essere spiegati attraverso l’esistenza di un campo di ‘coscienza comune’ (anche Jung ipotizza un ‘inconscio collettivo’).

Quando i rappresentanti dei membri della famiglia vengono messi in relazione nello spazio, provano gli stessi sentimenti delle persone rappresentate senza sapere nulla di loro.

continua >>> 

I commenti sono chiusi.